Dovrò ricordare sempre quelle serate calde di luglio
quando, sdraiato sull'aia a guardare la luna,
intonavo l'aria di un vecchio motivo,
premendo le labbra su un foglio di carta sottile.
Sentivo lo spadellare di mia madre in cucina
e, attendevo l'ora della cena,
sognavo mondi fantastici lontani.
Intorno si faceva più insistente il canto dei grilli,
mentre da lontano giungeva l'eco
degli ultimi lavori nelle stalle,
del rientro dei carri e degli attrezzi riposti.
Non ritroverò più il calore dell'aia sotto la schiena,
né l'odore della cucina di mia madre,
i rumori familiari dei fratelli
che si lavavano al ritorno dei campi
e la voce pacata di mio padre.
Dalla stalla giungeva il tonfo delle mucche
che si lasciavano cadere sul loro letto di paglia nuova,
e dall'altro lato l'ultimo svolazzare
delle galline che si appollaiavano sui legni
per passare la notte.
Le foglie del pioppo che si ergeva alto nel cielo,
stormivano ad ogni soffio di vento
e l'olmo vicino alla strada,
con le lunghe braccia aperte dei tralci della vite,
proiettava sulla facciata della casa
la sua ombra,
che ingigantiva all'avvicinarsi dei fari di un'auto.
E allora mi voltavo per osservare questo
breve spettacolo di ombre
che svanivano fuggendo sul lato della casa,
mentre l'auto svoltava bruscamente
e si allontanava.
La cena è pronta,
sulla tavola il pane riposto con cura,
il fiasco di vino e l'acqua
e la teglia con lo stufato di pollo e patate.
Fuori la notte continua a vivere
col suo stormire di foglie, canto dei grilli,
latrare di cani lontani,
con le grandi ombre degli olmi
il tepore del cemento dell'aia, che ora mi manca
e dovrò ricordare per tutto il tempo
che mi resterà ancora.
Il mio piccolo mondo
si ampliava nella fantasia dell'infinito,
tra i campi rugiadosi e le stelle,
tra l'Appennino lontano da un lato
e lo sprofondare dell'orizzonte nella pianura dall'altro,
tra l'odore della stalla
e una sconosciuta città remota,
vagheggiata nel sogno.
Ed or che mi trovo chissà,
in quella città remota vagheggiata sull'aia,
in un palazzo di vetro
a rielaborare carte e progetti,
tra un viaggio e l'altro,
in quei mondi lontani fantasticati da bambino,
sento il cuore gonfiarsi di nostalgia.
PER SCARICARE QUESTO RACCONTO CLICCA QUI